Adriana Mascagni è sempre stata inquieta, sia verso se stessa sia verso le altre persone sia verso la realtà che la circondava. In un suo storico intervento al Meeting di Rimini, don Giussani aveva augurato a tutti noi adulti di non stare “mai tranquilli”: Adriana non stava mai tranquilla per un motivo molto semplice. Era innamorata della verità e la cercava ogni giorno, fin dal mattino appena uscita dal sonno, spesso con accenti scomodi per lei e per chi le stava attorno. Non a caso, la sua conversione definitiva al cristianesimo, cioè alla Chiesa Cattolica, è avvenuta proprio quando ha scoperto che lì dentro albergava la verità. Come ha scritto Chesterton, tutte le verità si sono date appuntamento nella Chiesa. Dominando l’azzurro mare di Varigotti, dopo una magistrale lezione di don Giussani, Adriana intuì che, finalmente, aveva incontrato ciò che stava cercando con quasi disperata insistenza: la VERITÀ.

Avendo, per grazia, fatto questo inaspettato incontro, capì che tutta la vita doveva cambiare e che tutti gli interessi suoi personali acquistavano un altro senso, un altro scopo. E dentro la straordinaria avventura umana e cristiana di Gioventù Studentesca (che Padre Cocagnac definì un “terremoto”), guidata dall’esuberante e autentico trentenne don Giussani, Adriana poté esprimere in modo creativo i suoi talenti. In un primo tempo, mettendo in piedi la compagnia teatrale T.T.M. (Teatro Tascabile Milanese), che arrivò a rappresentare il “Miguel Manara” e poi traducendo in musica l’esperienza di verità che aveva incontrato. Si può dire che il filo rosso che lega tutte le sue canzoni, originalissime soprattutto se si pensa al conformismo delle canzoni italiane di quei tempi, sia proprio la contemplazione della verità nelle varie circostanze vissute. La verità vista nel rapporto personale con Dio, come le avevano suggerito certe canzoni di Padre Duval, che metteva in musica i suoi problemi personali, parlandone, appunto, con Dio. La verità incontrata nella bellezza e nel fascino della natura, riscoperta come segno dell’opera creatrice del Signore. La verità che si incontra nel guardare in faccia senza ipocrisie e senza vergogna al proprio limite, tema che tormentava spesso Adriana.

La verità continuamente verificata nei rapporti quotidiani vissuti nell’appartenenza alla “comunità” dei fratelli e delle sorelle chiamati ad essere insieme dallo Spirito di Cristo. La verità riscoperta nei personaggi che il Vangelo ci descrive come i protagonisti del fatto più sconvolgente della storia umana e cioè l’incarnazione di Dio: il Dio venuto tra noi, per il “Si” decisivo di Maria. L’aspetto straordinario di quanto accaduto ad Adriana, che avrebbe potuto rimanere nell’ambito assolutamente “personale”, è, invece, che le sue canzoni, proprio perché nate all’interno dell’esperienza di un popolo, hanno aiutato tanti a rafforzare ed approfondire la propria fede. Alcune di esse sono diventate il segno di una appartenenza che misteriosamente permette di vivere il rapporto con il Signore, come si è visto accadere durante il funerale avvenuto nella Basilica di S. Ambrogio a Milano il 23 dicembre 2022, quando alcuni suoi canti sono stati eseguiti in modo commovente dal coro di Gioventù Studentesca, a cui si erano aggregati molti che nei 25 anni nei quali Adriana ha diretto quel coro avevano cantato con lei: si è formato spontaneamente un coro i cui protagonisti andavano dai 15 ai 70 anni. Uno straordinario segno di popolo. Durante la sua toccante omelia pronunciata in tale occasione, mons. Massimo Camisasca si è così espresso: “Non stiamo qui celebrando Adriana, stiamo celebrando un dono che le è stato fatto, stiamo perciò dicendo grazie a Dio che ha voluto assieme alla bellezza delle stelle e del cielo, delle montagne e del mare, di certe parole, di certe poesie, di certe presenze, portarci la bellezza del canto, perché il canto rimane dentro, il canto è un film che non finisce mai, il canto te lo ritrovi ad ogni stagione della vita sempre nuovo”. In questo senso, possiamo riproporre a tutti, giovanissimi, giovani, adulti e nonni, l’insieme dei canti che Adriana Mascagni ha registrato in vita, perché la verità che essi contengono può risuonare “nuova” in tutte le circostanze. E il misterioso contributo della poesia del canto a vivere più lietamente in ogni circostanza.
Perché tutto ha un senso.

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  • 27 tracce
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Adriana MASCAGNI

Adriana Mascagni è stata la prima cantautrice italiana a proporre il genere nuovo della “canzone religiosa” contemporanea. Con una voce unica ed espressiva, testi poetici e una musicalità originale, ha prodotto canzoni cantate nelle assemblee cristiane di tutto il mondo. Adriana ha inoltre diretto per 25 anni il coro milanese di Gioventù Studentesca.

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perché...

  1. È la prima raccolta delle più conosciute canzoni di Adriana Mascagni, che abbraccia tutta la sua produzione musicale
  2. Contiene tutti i testi delle canzoni
  3. Contiene la registrazione inedita “La nebbia”
  4. È una tiratura speciale di sole 200 copie
  5. Contiene il brano “Povera voce”, «inno» di Comunione e Liberazione

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